«Mentre in questi giorni il Consiglio regionale è al lavoro, attraverso audizioni e confronti, per meglio comprendere cosa propone nella realtà il bilancio di previsione 2024 che l’attuale Giunta di centrodestra porterà in approvazione entro fine mese, ieri, nel corso della pubblica udienza della Corte dei conti tenutasi a Campobasso, è stato ribadito, ai rappresentanti della Regione e della Giunta regionale presenti in aula, che la situazione del bilancio regionale va sanata in modo immediato, tenendo conto del giudizio dato dalla Corte costituzionale sull’illegittimità costituzionale, nell’ordine, del Rendiconto generale della Regione Molise per l’esercizio finanziario 2020, della Legge di stabilità regionale anno 2022 e dell’Assestamento del bilancio di previsione 2021 – 2023 che, di fatto, a cascata e per conseguenza ha reso inattendibili tutti gli altri documenti di bilancio che, da quel momento in poi, sono stati presentati dal centrodestra di ieri e di oggi alla guida dell’ente regionale.»
A commentare così quanto emerso a chiare lettere, per l’ennesima volta, nell’udienza in Corte dei conti del 17 aprile è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina che ha poi aggiunto:
«Come ha tenuto a sottolineare la Corte, non si tratta solo di una questione di metodo, bensì ci ritroviamo davanti a un rendiconto altamente non corrispondente alla realtà dei fatti, con cifre lontane dal poter essere definite veritiere e, come la stessa Corte ha evidenziato, che mette a repentaglio la famosa filiera istituzionale più volte chiamata in soccorso dal centrodestra locale e, nello specifico, quel piano di rientro da venti milioni l’anno che la Regione doveva sottoscrivere nei mesi scorsi con il Governo e del quale occorre dire che non abbiamo notizie certe, perché in quel piano è indicato un disavanzo non certificato.
Insomma – ha continuato Gravina – i molisani sono davanti a “un pasticciaccio brutto” tutto “made in centrodestra” che sta ponendo il nostro ente regionale all’attenzione di tutta Italia diventando, in termini di presentazione in ritardo dei documenti di bilancio, un unicum in senso altamente negativo trattandosi di un’azione ripetuta, purtroppo, nel tempo.
Infatti, inutile si è rivelato anche il tentativo maldestro della parte politica regionale di scaricare le responsabilità dello stallo attuale della situazione unicamente su chi ha governato in passato, ovvero, comunque, sempre quel centrodestra composto da gran parte degli uomini che lo compongono oggi. A tal proposito la Corte ha fatto notare, prontamente, come lo stesso modo di operare del passato sull’approvazione del bilancio sia stato portato avanti anche dall’odierna Giunta regionale che si è contraddistinta anch’essa in negativo per la presentazione fuori dai termini massimi di un decreto di legge della stessa Giunta sul rendiconto 2022, avvenuto, questione di non poco conto, in presenza di un parere sfavorevole del collegio dei revisori e in assenza del giudizio di parificazione della sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
Fino ad oggi, e su questo la Corte è stata quanto mai diretta, la Giunta regionale in carica ha deciso di continuare a procedere sui documenti di bilancio senza tener conto delle risultanze emerse dalle osservazioni fatte dalla stessa Corte dei conti che, così come è stato ricordato in aula, dovrebbero essere viste non come un limite ma come una fonte di ulteriore opportunità, disponibilità e aiuto per correggere ciò che evidentemente non può passare con la forza.
Se il governo regionale di centrodestra non provvederà a mettere mano, entro il termine massimo del 22 di maggio, a quanto indicato in modo specifico dalla Corte dei conti, si andrà avanti senza porre la parola fine a questa vicenda e mettendo definitivamente a rischio i conti regionali.
Da parte nostra, come rappresentanti delle opposizioni, siamo tutt’altro che felici nel vedere la situazione che si è venuta a creare e non gioiamo dello sfascio dei conti regionali perché riteniamo che a rimetterci saranno sempre e comunque innanzitutto i cittadini molisani, i quali intanto hanno già dovuto farsi carico del sacrificio dell’aumento dell’Irpef. Le azioni che la Giunta ora è chiamata inderogabilmente a compiere non possono più violare apertamente le leggi come è avvenuto fino ad oggi ed avviarsi ad approvare, come sta accadendo, un bilancio di previsione che parte da dati e cifre sbagliate non è la cosa da fare.»
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