“È fondamentale mantenere alta l’attenzione sulla riapertura del viadotto Sente, chiuso ormai da sei anni”, commenta Andrea Greco, consigliere del M5S. “Durante l’incontro di ieri con i vertici e i tecnici dell’Anas, alla presenza dell’assessore regionale Michele Marone, del presidente della Provincia di Isernia e della ditta appaltatrice dei lavori, è emerso un dato allarmante: nonostante i 9 milioni di euro già stanziati per i primi interventi, il viadotto non potrà essere riaperto. Saranno necessari ulteriori finanziamenti per il completamento delle opere.
Le notizie precedentemente diffuse, che parlavano di una riapertura entro dodici mesi, annunciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e riportate dalle agenzie di stampa, sono state di fatto smentite. Questa situazione è chiaramente inaccettabile. È altrettanto inaccettabile che non sia ancora noto da dove arriveranno i fondi necessari, stimati in ulteriori 6 milioni di euro, per il completamento degli interventi.
È inammissibile che intere comunità a cavallo tra due regioni, quali Molise e Abruzzo, già provate da anni di carenze nei servizi e nella tutela dei diritti, debbano assistere impotenti all’ennesima passerella politica senza avere una data certa per la riapertura di una struttura strategica per la viabilità. L’incertezza e l’assenza di soluzioni definitive stanno causando danni enormi e irreversibili alla mobilità e all’economia dell’intero territorio.
Le azioni da intraprendere immediatamente sono due. In primo luogo, è fondamentale sollecitare il passaggio della Strada Provinciale 86 sotto la gestione dello Stato e quindi dell’Anas, l’unico ente in grado di garantire un’adeguata manutenzione. La chiusura del viadotto è stata infatti determinata dalla mancata esecuzione di interventi tempestivi sotto la gestione della Provincia di Isernia.
In secondo luogo, è necessario verificare se, al termine del primo step dei lavori, sia possibile una riapertura almeno parziale al traffico per veicoli leggeri e mezzi di soccorso con sensi alternati. Dopo sei lunghissimi anni di attesa, anche una riapertura parziale rappresenterebbe un primo sollievo per le comunità colpite dall’interdizione al traffico veicolare.
A tal proposito, nelle ultime ore, ho presentato un’interrogazione e una mozione per chiedere all’assessore Marone di fare immediata chiarezza sulla vicenda e di agire con urgenza in merito alla riapertura in considerazione che 9 milioni di euro non sono pochi. Al rappresentante della giunta Roberti, inoltre, chiediamo conto di come sono stati spesi i 2 milioni di euro stanziati subito dopo la chiusura del ponte.
Non possiamo permettere che l’argomento venga dimenticato o relegato in secondo piano. Il nostro impegno continuerà a essere fermo e costante, affinché i cittadini non siano lasciati soli di fronte a questa ingiustizia.
Lo ribadisco con forza: non molleremo fino a quando non verranno trovate soluzioni concrete e definitive che restituiscano dignità e servizi adeguati alle comunità coinvolte. L’infrastruttura del viadotto Sente deve tornare a essere un simbolo di collegamento e sviluppo, e non un emblema di immobilismo politico e burocratico.”
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