ACCADDE OGGI: 11/5/1948, Luigi Einaudi è il secondo Presidente della Repubblica

Luigi Einaudi (Carrù, 24 marzo 1874 – Roma, 30 ottobre 1961) è stato un economista, politico e giornalista italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana.

sen. Luigi Einaudi
Bandiera italiana Parlamento italiano
Senato della Repubblica
Luogo nascita Carrù
Data nascita 24 marzo 1874
Luogo morte Roma
Data morte 30 ottobre 1961 (87 anni)
Titolo di studio Laurea in Giurisprudenza
Professione Docente universitario
Legislatura I, II, III
Gruppo Libero-Social-Repubblicano (dall’11 maggio 1955 all’11 maggio 1958),
Misto (dal 12 giugno 1958 al 30 ottobre 1961)
Senatore a vita
Investitura Senatore di diritto
Data 11 maggio 1955
Pagina istituzionale
on. Luigi Einaudi
Bandiera italiana Assemblea costituente
Gruppo Unione Democratica Nazionale (dal 12 luglio 1946 al 17 gennaio 1947),
Liberale (dal 17 gennaio 1947 al 31 gennaio 1948
Collegio Collegio Unico Nazionale
Pagina istituzionale
sen. Luigi Einaudi
Stemma del Regno d’Italia Parlamento del Regno d’Italia
Senato del Regno d’Italia
Senatore a vita
Investitura Categoria 18 (Membri della Regia Accademia delle Scienze)
Data 6 ottobre 1919
Pagina istituzionale
Intellettuale ed economista di fama mondiale, Luigi Einaudi è considerato uno dei padri della Repubblica Italiana. Suo figlio, Giulio, fondò la famosa casa editrice che porta il suo nome.

Vice Presidente del Consiglio dei ministri, Ministro delle Finanze, del Tesoro e del Bilancio nel IV Governo De Gasperi, tra il 1945 e il 1948 fu Governatore della Banca d’Italia. Dal 1948 al 1955 fu Presidente della Repubblica Italiana. Come Capo dello Stato ha conferito l’incarico a quattro Presidenti del Consiglio: Alcide De Gasperi (1948-1953), Giuseppe Pella (1953-1954), Amintore Fanfani (1954) e Mario Scelba (1954-1955); ha nominato otto senatori a vita, nel 1949 Guido Castelnuovo e Arturo Toscanini (che rinunciò alla nomina), nel 1950 Pietro Canonica, Trilussa, Gaetano De Sanctis e Pasquale Jannaccone, infine nel 1952 Luigi Sturzo e Umberto Zanotti Bianco.

Non poté nominare alcun Giudice della Corte costituzionale in quanto quest’ultima venne istituita nel 1956, proprio un anno dopo la scadenza del suo mandato, su impulso determinante del suo successore, Giovanni Gronchi.

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