Nelle scorse settimane si sono susseguiti appelli, interrogazioni, ricorsi ed incontri vari circa l’autorizzazione per la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Volturno, in agro del comune di Cerro al Volturno, della potenza di 368,94 kW (mini idroelettrico) da parte di comitati di cittadini, sindaci, consiglieri regionali e deputati vari. “Da premettere che la produzione di energia da fonti rinnovabili, la cd green energy, è una delle sfide che il mondo intero deve affrontare per la salvaguardia dell’ambiente fin ora solo sfruttato – ha detto il responsabile Ambiente del PD Molise Antonio Tomassone. – Una sfida che con la COP21 di Parigi è stata raccolta concretamente dalla maggior parte delle nazioni. Una presa di coscienza che se non viene compresa soprattutto dal basso, dai cittadini, non vedrà mai la giusta direzione. Pertanto le opere destinate alla produzione di energie rinnovabili godono di un iter autorizzativo molto agevolato essendo considerate di pubblica utilità. Ovviamente se da un lato il ruolo positivo delle reazioni e dall’altra la seppur a tratti confusa gestione iniziale del territorio si sono in parte bilanciati, questo non basta a restare in un limbo informativo né tantomeno a giustificare il cosiddetto nimby. Non possiamo ricordarci di rispettare l’ambiente a fasi alterne o solo per polemizzare o per avere una pagina di giornale in più! Ma in tutto questo le cose più gravi sono la disinformazione, il populismo (di alcuni), il pressapochismo ed il dilettantismo.” Il ritardo nella pianificazione strategica da parte di Regioni e Comuni in Italia è nota, soprattutto a seguito della riforma del titolo V del 2001, anche se, in questi ultimi tempi, molte amministrazioni stanno cercando di porvi un freno. Vedi l’approvazione dopo anni e anni del Piano Energetico Regionale in Molise, che pone le basi per una migliore gestione del territorio. “Bisogna essere favorevoli alla produzione di energia verde ovviamente cercando di tutelare aree e luoghi di indiscusso valore storico e sociale. Per questo sulla questione della centrale di Cerro al Volturno non bisogna alimentare sterili polemiche senza nemmeno conoscerne i particolari di progetto.” Precisa poi Tomassone: “il mini idroelettrico ha numerosi vantaggi rispetto alle centrali idroelettriche di grande taglia. Infatti non richiede la costruzione di opere maestose (come le dighe), consente un miglioramento delle condizioni idrogeologiche del territorio, non crea problemi di gestione (leggasi sicurezza dighe), non cambia l’orografia del territorio e contribuisce alla riduzione dell’effetto serra. È tra le fonti rinnovabili maggiormente utilizzate (42% il contributo alle rinnovabili), soprattutto al nord Italia, e meno impattanti come testimoniano i dati dei rapporti del GSE e di Comuni Rinnovabili di Legambiente.” Conclude il responsabile Ambiente del Pd Molise: “Mi auguro che la Regione, con tutti i soggetti coinvolti, si attivi per chiarire e spiegare meglio la situazione evitando le solite strumentalizzazioni. Per noi del PD la consapevolezza è l’unica strada della sostenibilità ambientale, a partire dal proprio piccolissimo giardino, è una necessità cruciale per il futuro di tutta l’Italia.”
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