ACCADDE OGGI: 11/6/1184 a.c., scoppio della guerra di Troia

Nella mitologia greca, la guerra di Troia è narrata come una sanguinosa guerra combattuta tra i Greci e la potente città di Troia per il controllo dell’Ellesponto.

Secondo la tradizione del poema epico dell’Iliade, il conflitto ebbe inizio a causa del rapimento di Elena, la regina di Lacedemone (la futura Sparta), ritenuta la donna più bella del mondo. Il marito di Elena, Menelao, grazie all’aiuto del fratello Agamennone radunò un incredibile esercito, formato dai maggiori comandanti dei regni greci e dai loro sudditi, muovendo così guerra contro Troia. Il conflitto durò 10 anni, con gravissime perdite da entrambi i lati. Fra le vittime abbiamo Achille il più grande eroe greco figlio del re Peleo e della dea Teti Achille era re dei mirmidoni che condusse in molte battaglie contro Troia, però venne ucciso dal fratello di Ettore, Paride per vendicare la morte del fratello lo colpì con una freccia al tallone, suo unico punto debole. Troia cadde dopo dieci anni di assedio grazie all’astuto piano di Ulisse, il piano del cavallo di legno che si mostrò un vero successo che cambiò le sorti della guerra. L’Iliade finisce in verità con la cerimonia funebre per Ettore, la cremazione del corpo e la raccolta delle ossa in un’urna d’oro. È ancora oggetto di studi e controversie la questione sulla veridicità storica degli avvenimenti della guerra di Troia. Alcuni studiosi pensano che vi sia un fondo di verità dietro gli scritti di Omero, altri pensano che l’antico poeta abbia voluto raggruppare diversi avvenimenti accaduti durante guerre e assedi, nel periodo civiltà micenea, in un unico conflitto, quello fra greci e troiani. Alcuni studiosi pensano anche che Omero non sia mai esistito, ma grazie alle due opere (Iliade e Odissea) è stato possibile trovare le mura di Troia e grazie a questo ritrovamento straordinario gli storici hanno collocato cronologicamente l’episodio verso la fine dell’età del Bronzo, intorno 1300-1200 a.C., in parte accettando la datazione di Eratostene.

Gli eventi del conflitto sono noti principalmente attraverso l’Iliade di Omero, in quanto gli altri testi letterari del “Ciclo Troiano”, sono ormai perduti e conosciuti solo tramite posteriori testimonianze. Singoli eventi sono infatti descritti in innumerevoli testi della letteratura greca e letteratura latina, dipinti o scolpiti in numerose opere d’arte. Grazie a queste testimonianze è stata ricostruita la guerra di Troia come si studia oggi nei testi scolastici. I testi più autorevoli sono pertanto senza dubbio l’Iliade e l’Odissea di Omero, composte intorno al IX secolo a.C. Entrambi narrano una piccola parte del conflitto, l’Iliade racconta fatti avvenuti durante l’ultimo anno di guerra, l’Odissea il viaggio di Ulisse per tornare in patria dopo la conquista della città.

Gli altri avvenimenti dello scontro sono tratti dai cosiddetti Poemi del ciclo Epico: i canti Ciprii, l’Etiopide, la piccola Iliade, Iliou Persis, i Nostoi e la Telegonia. Sebbene di questi poemi sopravvivano ormai solo pochi frammenti, abbiano notizia delle trame grazie ai riferimenti di un tale Proclo. Non sappiamo se questo Proclo sia un filosofo neo-platonico del V secolo d.C. o un grammatico del II secolo, e nemmeno sappiamo ancora bene chi siano gli autori di questi poemi del ciclo epico. Alcuni datano queste opere intorno al VII o VI secolo a.C., poco dopo i poemi omerici da cui hanno preso spunto, sebbene si pensi che possano anche essere legati a tradizioni precedenti.

I poemi di Omero e quelli del ciclo epico prendono spunto dalla tradizione orale. Anche dopo la composizione di questi testi le storie della guerra di Troia furono tramandate oralmente o in forma non poetica. Alcuni elementi narrativi trovati in alcuni testi posteriori potrebbero essere desunti proprio da questa tradizione orale. Le storie del conflitto circolavano inoltre grazie alle immagini dipinte sulle anfore o sui calici.

Nei secoli successivi drammaturghi, scrittori e filosofi presero spunto dagli eventi della guerra di Troia per le loro opere. I tre grandi tragediografi ateniesi, Eschilo, Sofocle ed Euripide, scrissero molti drammi sui personaggi della guerra di Troia. Fra gli scrittori romani il più importante è senza dubbio Virgilio. Nel 2º libro dell’Eneide, descrive il sacco di Troia ispirandosi sicuramente ai fatti narrati nei poemi del ciclo epico (specialmente l’Iliou Persis).

La storia qui riportata segue l’ordine di eventi secondo le testimonianze di Proclo, dell’Iliade, dell’Odissea e dell’Eneide, più alcuni dettagli dedotti da altri autori.

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