Tè alla marijuana, il giovane ‘pollice verde’ torna libero

Ore 17.15. Niente spaccio, le piantine di marijuana gli servivano per prepararsi delle ‘energiche’ tisane. E’ quanto avrebbe sostenuto al giudice Teresina Pepe il giovane campobassano arrestato la sera di martedì dai Carabinieri del Comando provinciale che lo hanno pizzicato a curare una piccola piantagione di marijuana, una ventina di piantine da oltre due metri di altezza, in un terreno a sua disposizione in contrada Coste d’Oratino. Oggi l’udienza di convalida dell’arresto all’interno del Palazzo di Giustizia di Campobasso. Secondo i risultati del Lass (Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti), esposti nel corso della ricostruzione degli inquirenti, le piantine avrebbero fruttato circa 2mila dosi. Il giovane, ascoltato in aula dal giudice, avrebbe riferito di essersi documentato su particolari tecniche di preparazione di decotti con l’uso dello stupefacente che avrebbe applicato per sentirsi più reattivo durante la giornata. Il pm Luca Venturi al termine dell’udienza ha chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari. L’avvocato difensore Maria Assunta Baranello si è opposta alla misura, facendo leva sull’incensuratezza del suo assistito e sul fatto che il giovane non avesse mai spacciato ma risulta un semplice consumatore. Il giudice Pepe ha convalidato l’arresto e ha disposto la remissione in libertà dell’indagato.

 

 

 

Exit mobile version