ACCADDE OGGI: 14/4/2004, Fabrizio Quattrocchi viene assassinato in Iraq

Fabrizio Quattrocchi (Catania, 9 maggio 1968 – Iraq, 14 aprile 2004) è stato una guardia di sicurezza privata italiana. È noto per essere stato rapito e ucciso in Iraq, dove lavorava per una compagnia militare privata; è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile alla memoria.

Quattrocchi fu preso in ostaggio a Bagdad, il 13 aprile 2004, insieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio, da miliziani del gruppo autoproclamatosi “Falangi Verdi di Maometto”, mai identificati.

Il paese arabo occupato militarmente dagli Stati Uniti d’America già un anno dopo lo scippio della guerra d’Iraq e da una coalizione internazionale nel 2003 era tutt’altro che pacificato. Pur non partecipando alle prime fasi del conflitto che aveva condotto in breve tempo (1º maggio 2003) al dissolversi dell’esercito iracheno e alla caduta di Saddam Hussein, l’Italia aveva accettato di far parte della “coalizione dei volonterosi” guidata da Stati Uniti e Gran Bretagna e, a seguito delle risoluzioni ONU 1483, 1500 e 1511 del 22 maggio 2003, era presente in Iraq dal 15 luglio dello stesso anno con oltre 3.000 militari in un’operazione di peacekeeping denominata Antica Babilonia.

A seguito dell’operazione militare erano giunte in Iraq anche decine di migliaia di guardie, assunte da numerose compagnie private (contractors), sia statunitensi che di altri Paesi, per affiancare gli eserciti regolari nelle operazioni di controllo del territorio e per la protezione del personale e delle installazioni civili e militari. Gli Stati Uniti, la forza capofila della coalizione, avevano fornito alle guardie le apposite credenziali e le avevano dotate delle armi, nel quadro di una vasta operazione di outsourcing (esternalizzazione) delle proprie attività sul territorio iracheno.

Le quattro guardie italiane quindi, benché assunte da una “compagnia di sicurezza” fondata da italiani (la Presidium Corporation), stavano operando al servizio dell’esercito statunitense in Iraq, eludendo così – in ragione del loro status – gli obblighi legali stabiliti dalle convenzioni internazionali, cui sono invece legati per definizione i militari impegnati dalla potenza occupante[senza fonte]. Per questo stato di cose, la situazione dei rapiti fu subito ritenuta delicata e pericolosa.

Il reclutatore dei quattro rapiti, Giampiero Spinelli, socio della Presidium corporation, individuato come responsabile del loro invio in Iraq, è stato indagato dalla magistratura italiana e assolto con formula piena, ai sensi dell’art. 288 del c.p.

I rapitori lanciarono all’Italia un ultimatum: chiesero al Governo il ritiro delle truppe dall’Iraq, e le scuse per alcune frasi che avrebbero offeso l’Islam. L’ultimatum fu rifiutato. Cupertino, Agliana e Stefio furono liberati l’8 giugno 2004, dopo 58 giorni di prigionia.

Fonte: wikipedia.it

Exit mobile version