Scuole, 7 plessi con forti criticità: il Comune “prenota” 5 milioni di euro per la messa in sicurezza

In attesa della riapertura delle scuole in città, fissata per lunedì 16 settembre, l’amministrazione comunale di Campobasso continua non solo ad intervenire preventivamente, con sopralluoghi accurati per poter garantire il regolare inizio delle lezioni in tutti gli istituti, ma anche iniziando ad individuare delle linee di intervento programmatiche da poter mettere in pratica nel medio e lungo periodo. A tale fine è stata emanata, proprio il giorno 5 settembre, la delibera di giunta sull’edilizia scolastica con la programmazione degli interventi da compiere e utili per richiedere, da parte del Comune di Campobasso, quei finanziamenti previsti nella legge del 27 dicembre 2017 N. 205 (Legge di Bilancio), come contributi per interventi riferiti ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, così come recita l’art. 1, comma 853, della stessa legge 205/2017. Sono sette gli edifici scolastici del capoluogo individuati dall’amministrazione che richiedono interventi dal punto di vista antisismico e della prevenzione incendi. C’è da premettere che l’Unimol, a cui era stato commissionato uno studio sulla vulnerabilità degli edifici scolastici, ha proceduto alla consegna di quanto richiesto e che per tutti gli edifici oggetto di valutazione sono emerse delle criticità da affrontare: si tratta della scuola dell’Infanzia di via Tiberio (per la quale è stato stimato un costo di 980mila euro per la demolizione e ricostruzione, oltre che per il rilascio del Certificato di prevenzione incendi), della scuola dell’Infanzia di via De Gasperi (950mila euro per demolizione e ricostruzione in altro sito, più costi per Cpi) e dell’asilo nido di via Verga (980mila euro per demolizione, ricostruzione e rilascio cpi). A queste va aggiunta la scuola elementare “Scarano” (1 milione e 170mila euro per demolizione di tre plessi più la palestra), che comunque non è stata oggetto dello studio Unimol. Inoltre ci sono altri tre edifici per i quali non è necessario intervenire dal punto di vista antisismico ma bisogna acquisire il Cpi: la scuola media “Colozza”, la scuola elementare e media “Jovine” e la scuola dell’Infanzia di via Liguria, per un costo complessivo di circa 1 milione e 200mila euro. Per poter procedere ad una programmazione degli interventi da compiere sugli edifici scolastici è stato richiesto dall’amministrazione ai funzionari del settore di operare una sintesi degli studi condotti dall’Unimol con la stima dei costi di intervento. Con la richiesta di contributo che i Comuni devono comunicare al Ministero dell’interno entro il termine perentorio del 20 settembre 2019 per l’anno 2020, il Comune di Campobasso potrà così ottenere fino all’importo massimo concedibile, previsto per i comuni con popolazione superiore ai 25mila abitanti, di 5 milioni di euro da destinare agli interventi per l’edilizia scolastica. “Attraverso questo documento, l’amministrazione comunale dimostra la volontà d’instradare un processo di interventi concreti sulle strutture riferite all’edilizia scolastica, con una precisa cognizione metodologica ed operativa da cui partire – ha dichiarato il sindaco Gravina. – L’attenzione preventiva che stiamo da settimane riservando agli istituti scolastici in vista della ripresa delle lezioni è sicuramente un’azione immediata e necessaria, ma per affrontare in modo più esteso e lungimirante la problematica dell’edilizia scolastica nella nostra città, dobbiamo rifarci a una programmazione d’interventi ed a una capacità di reperire risorse da destinare a questi scopi che non sia frutto di estemporaneità.

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