Il 9 novembre 1987 fu il secondo e ultimo giorno per le votazioni nel referendum che porterà al divieto di produzione di elettricità mediante energia nucleare. Il referendum prevedeva cinque quesiti: due sulla giustizia e tre sul nucleare. Con i tre quesiti relativi al nucleare si domandava di cancellare alcune disposizioni di legge concepite per rendere più agevoli gli insediamenti energetici. Il Governo, considerati i risultati del referendum, procedette alla sospensione dei lavori della centrale di Trino 2 (Vercelli), alla chiusura della centrale di Latina, alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso (Piacenza) e di Trino 1 e della fattibilità di riconversione della centrale di Montalto di Castro (Viterbo). Dunque con il referendum abrogativo del novembre 1987 è stato “di fatto” sancito l’abbandono, da parte dell’Italia, del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico. GiuPrio
“Tratturando”, tre giornate culturali dedicate alla transumanza. Il programma
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