“Siamo qui per fare l’ennesimo appello, per chiedere un nuovo incontro e provare a capire ancora una volta perché nelle altre regioni si stabilizza mentre nella sanità molisana no”: è quanto affermato da Emilio Izzo, candidato presidente alla Regione per la lista “Io non voto… i soliti noti”, che insieme agli altri candidati ha sostenuto la manifestazione degli oss “scaricati” dall’Asrem dopo la fine dell’emergenza pandemica, tenutasi questa mattina davanti la sede di via Petrella. Izzo ha anche lamentato la presenza di dirigenti in corsa per le Regionali. “Dovrebbero risolvere questi tipi di problemi e invece ce li ritroviamo candidati con il centrodestra”.
Mercoledì e giovedì nuovi appuntamenti.
Intanto mercoledì 7 giugno alle ore 10.30, presso la rotonda antistante l’ufficio postale centrale di Venafro, il movimento terrà il terzo appuntamento con il progetto “Passeggiando….per ospedali” che prenderà in esame la non più qualificabile situazione dell’ospedale SS Rosario. “Quella del nosocomio venafrano è certamente la situazione più incresciosa, ridotto a poco più di un ambulatorio, mancante persino del presidio più importante in assoluto”, commentano. “Mentre i due blocchi di potere si divertono ad inaugurare e a festeggiare, il Movimento di Salvezza Pubblica “IO NON VOTO…I SOLITI NOTI” continua il suo impegno così come ormai accade da anni, partendo e ricalcando tutte quelle tematiche affrontate con infinite lotte negli anni e che trasferisce nei propri programmi elettorali senza soluzione di continuità”.
Giovedì 8 giugno alle ore 17.30, invece, nella zona industriale di Pozzilli, davanti ai cancelli dell’inceneritore, il movimento incontrerà i cittadini per trattare “uno dei problemi più inquietanti per il territorio del venafrano e dell’Alta Valle del Volturno, quello relativo all’ambiente avvelenato dai fumi emessi dal traffico e, ancor più, dalla presenza di ingombranti e pericolosi scatoloni fumanti. Annoso problema quello delle emissioni ed immissioni dei veleni nell’atmosfera che ad oggi non vede soluzione, ma segna un’inchiesta della Procura pentra sui pericoli ai quali sono sottoposti gli abitanti di quelle zone e non solo, tanto da costringere il primo cittadino del comune in questione a proibire coltivazioni e consumo dei prodotti della terra. Porteremo il nostro ennesimo sdegno per la cattiva volontà da parte delle autorità preposte ad affrontare con decisione la situazione, nonché alcune idee utili al superamento di almeno parte del vetusto problema ambientale”.