“Siamo di fronte a una vicenda drammatica che ha sconvolto l’intera comunità. La mia più sentita vicinanza va al padre, che sta vivendo un lutto inimmaginabile e all’altra figlia e sorella. Come ASReM siamo e resteremo al loro fianco e a disposizione della Magistratura per chiarire ogni aspetto di questa tragica sorte”: con queste parole il direttore generale dell’ASReM, Giovanni Di Santo, ha aperto la conferenza stampa di questa mattina, nella sede di via Ugo Petrella a Campobasso. Un incontro che segue il decesso della ragazza di 15 anni e di sua madre, avvenuti all’ospedale Cardarelli del capoluogo, e fissato per fare chiarezza sulle procedure attivate e sul percorso clinico-assistenziale intrapreso. Come spiegato dal vertice aziendale, da subito è stato allertato il Dipartimento di Prevenzione, diretto dalla dottoressa Carmen Montanaro, con il coinvolgimento di veterinari e tecnici per un’ispezione a 360° nell’abitazione della famiglia, mentre la Magistratura ha disposto il sequestro dell’intero immobile, di campioni alimentari e del frigorifero. Dunque, focus sui pasti consumati nelle giornate del 23 e del 24 dicembre. Quelli della vigilia di Natale, però, condivisi con altri commensali che non hanno riportato alcun sintomo.
Il 25 dicembre il primo accesso al Pronto Soccorso del Cardarelli di Campobasso. La dottoressa Gabriella Ruzzi, Risk Manager dell’ASReM, ha illustrato il percorso ospedaliero: “Madre e figlia sono giunte con sintomi gastroenterici aspecifici. Sono state assistite, idratate e sottoposte ai protocolli diagnostici previsti. Le pazienti sono state trattenute per diverse ore e dimesse solo a seguito di un miglioramento clinico e in accordo condiviso, con prescrizione di controlli clinici. Dopo un secondo accesso con sintomi ancora incerti, la situazione è precipitata il 27 dicembre, rendendo necessario il ricovero in Rianimazione”.
Poi il decesso della 15enne, che sarebbe riconducibile a una CID (Coagulazione Intravascolare Disseminata), una sindrome devastante che ha portato a un crollo delle piastrine e al successivo cedimento multiorgano.
Date le condizioni della ragazza, accusando gli stessi sintomi è stata richiamata e ricoverata pure la madre 50enne che, a sua volta, è deceduta.
Al momento non esiste ancora una “diagnosi certa”. L’ipotesi principale resta quella di una tossinfezione di natura da identificare. “Non parliamo necessariamente di tossinfezione alimentare – ha precisato Di Santo – perché non escludiamo cause chimiche o ambientali legate a inalazione. Abbiamo coinvolto il Centro Antiveleni del Cardarelli di Napoli e l’Istituto Spallanzani di Roma per individuare l’agente eziologico. Alcuni campioni sono stati inviati anche al Gemelli per escludere avvelenamenti da funghi.”
Resta sotto osservazione allo Spallanzani, in condizioni stabili, il padre della 15enne. Così, a scopo preventivo, la sorella della ragazza scomparsa che non ha accusato malori come il resto della famiglia.
Intanto, L’ASReM ribadisce la correttezza dell’operato dei sanitari, giudicato, a una prima analisi interna, coerente con le linee guida per la gestione delle sindromi gastrointestinali aspecifiche.
Madre e figlia morte per intossicazione, 5 indagati. Il 31 dicembre l’autopsia




