Scoperte e descritte, insieme ai suoi collaboratori, da Pasquale Trematerra – professore ordinario di Entomologia generale e applicata al Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti di UniMol. Come è balzata più volte negli ultimi periodi agli onori della cronaca nazionale, la Processionaria del pino, Thaumetopoea pityocampa, è molto temuta per l’attività defogliatrice a carico di alcune conifere e per i danni igienico sanitari che le sue larve determinano sull’uomo e su animali da compagnia e domestici in allevamento zootecnico. Danni che vanno da dermatosi più o meno gravi a irritazioni di vario tipo. Nel corso di un progetto europeo LIFE, indirizzato alla messa a punto di nuove metodologie di lotta ecocompatibile a tale Lepidottero, realizzato in collaborazione con istituzioni di ricerca presenti in Grecia, Spagna, Gran Bretagna e Italia, sono state scoperte e descritte dal professor Pasquale Trematerra e collaboratori – del Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise – due specie di Processionaria sconosciute alla scienza. In omaggio alle aree geografiche interessate dalla presenza dei due nuovi Lepidotteri, alle nuove specie sono state assegnate le denominazioni di Thaumetopoea hellenica e di Thaumetopoea mediterranea. Gli adulti di Thaumetopoea hellenica si sono trovati in aree colonizzate da Pinus halepensis in località della Grecia: Magnessia (Tessaglia) e Kifissia, Ktima Syggrou (Atene), mentre gli adulti di Thaumetopoea mediterranea sono stati raccolti su piante di Cedrus presenti nell’isola di Pantelleria (Trapani, Italia). L’interessante scoperta è stata effettuata confrontando i caratteri morfologici (conformazione degli apparati genitali e struttura del capo dei maschi adulti) e i risultati ottenuti dell’analisi genetica (attraverso la codifica del DNA realizzata presso laboratori specialistici in Canada). In tale modo si è scoperto che i reperti biologici della Grecia e dell’isola di Pantelleria sono diversi dalla tanto temuta Processionaria del pino – quest’ultima diffusa nei territori del Mediterraneo e dell’Europa centrale – e dalle altre entità di Thaumetopoea presenti in Nord Africa e in Asia Minore.
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