“Il sindaco di Campobasso pensa di fermare il terrorismo con la paletta dei vigili urbani…”: lo afferma il responsabile nazionale Sicurezza di Italia dei Valori Aldo Di Giacomo riferendo che la segnalazione rivolta nelle scorse settimane al Prefetto e al sindaco di Campobasso perché si provveda rapidamente a dotare di pistola il personale di Polizia Locale impegnato in delicati servizi sul territorio non ha trovato accoglimento. “Accade così – aggiunge – che nelle strade e nei quartieri i vigili urbani sono impiegati in delicati servizi di controllo senza arma, senza giubbotto anti-proiettili mettendone a rischio l’incolumità. Ho deciso pertanto di intervenire sul Ministro dell’Interno Minniti e nuovamente sul Prefetto di Campobasso, in qualità di presidente del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, perché l’atteggiamento “pacifista” del sindaco non ha alcuna motivazione di continuare soprattutto dopo l’operazione dello scorso fine settimana definita di alto impatto dell’antiterrorismo, a seguito dell’attentato di Barcellona, con il controllo in tutto il Paese di circa 28mila furgoni in prossimità dei centri storici delle città. Purtroppo in Italia non ci sono “isole felici” e qualcuno dovrebbe ricordare l’operazione antiterrorismo del 9 marzo 2016 a Campomarino con il fermo di un pericoloso iman considerato “carismatico” che predicava odio. La realtà è che il personale di Polizia Locale non è adeguatamente equipaggiato, non dispone dei collegamenti ai database delle forze dell’ordine, non ha partecipato a specifici corsi di formazione ed addestramento. I primi a preoccuparsene – dice il responsabile nazionale Sicurezza IdV – sono gli stessi comandanti che si prodigano a raccomandare a tutto il personale “attenzione, osservazione, vigilanza” invitandolo ad assumere “adeguate misure di autotutela”, di cui non è chiaro il contenuto. Il Ministro dell’Interno Minniti non può fingere di ignorare questa situazione e deve pertanto impartire istruzioni precise ai Prefetti e ai Sindaci sull’impiego del personale di Polizia Locale sino a costringere i sindaci “pacifisti”, come quello di Campobasso, che non vogliono vigili con l’arma a rivedere la loro assurda posizione. Sarebbe ora di mettere mano alla legge quadro delle polizie locali ferma al 1986 perché i vigili urbani non sono agenti tuttofare a cui affidare i compiti più disparati dal controllo del traffico alla verifica degli extracomunitari nei mercati ambulanti, dalle multe e segnalazioni di buche stradali al presidio di fabbricati occupati da immigrati sino alla lotta al terrorismo chiedendo di osservare scrupolosamente dei “protocolli antiterrorismo” totalmente sconosciuti. Vigili tuttofare ai quali – conclude Di Giacomo – si promettono 85 euro in più al mese dopo ben otto anni di blocco contrattuale”.
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