Dopo lo stop dei rimborsi ai privati della regione accreditati al Sistema Sanitario Nazionale, ordinato dal Commissario ad acta, e la parziale sospensione del decreto commissariale disposta dal Tar, che impone di garantire almeno le prestazioni urgenti, sono numerose (si parla di centinaia) le telefonate che dai centralini delle strutture convenzionate coinvolte – Neuromed, Gemelli, ecc. – sono partite nei giorni scorsi o stanno arrivando in queste ore agli utenti per comunicare il rinvio al 2023 o l’annullamento di prenotazioni che erano state fissate a novembre e dicembre dell’anno in corso per controlli o prestazioni non urgenti (o non considerate tali). In alcuni casi si sono aperti dei confronti con i pazienti per avere la possibilità di confermare la prenotazione. Ci sono, ad esempio, casi in cui è necessario effettuare una risonanza o un follow up in pazienti che convivono o hanno dovuto fare i conti in passato con malattie e patologie serie, e che quindi devono essere sottoposti a controllo di routine. Secondo alcune segnalazioni, almeno uno di questi utenti, che aveva prenotato una risonanza nei mesi scorsi per dicembre in una nota struttura della regione, rinviata per il “blocco” delle prestazioni, ha provato a rivolgersi all’Asrem tramite il Cup al fine di provare a guadagnare tempo. La risposta? Per una risonanza c’è da attendere oltre un anno. Non ci resta che piangere, avrebbero detto Troisi e Benigni.
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