Fra i diversi modi di presentarsi al pubblico del Centrum Palace (chi per modo di dire, in quanto già ben noto al mondo politico locale, chi davvero, perché ancora sconosciuto nell’ambiente) dei candidati molisani del centrodestra al Parlamento, tutti hanno sottolineato un aspetto comune: l’unità della squadra. Nonostante alcune assenze giustificate, come Mazzuto (candidato), Niro, Tiberio e Fusco Perrella, la platea pullula di volti del presente e del passato del centrodestra. Al centro del tavolo Aldo Patriciello. “La nostra colonna sono i molisani”, ha giustificato tanto entusiasmo l’eurodeputato. “Alle accuse non rispondiamo con le provocazioni ma col consenso. A Roma bisogna portare proposte e non fantasia. Una delle principali battaglie sarà quella di respingere una proposta di legge che vuole spacchettare questa regione”. Poi un accenno agli esclusi. “Nonostante alcuni amici siano rimasti fuori dalla corsa, combattiamo tutti insieme per conquistare l’obiettivo”. L’aspetto dell’unità l’ha spiegata Mario Pietracupa, candidato all’uninominale a Isernia per la Camera. “La prima telefonata appena scelto il mio nome è arrivata da coloro che sono stati esclusi, li ringrazio, saranno il nostro motore. Difendiamo gli interessi della nostra regione”. Aida Romagnuolo, candidata all’uninominale a Campobasso per la Camera, ha sostenuto come “i molisani hanno il diritto di cambiare la squadra e i giocatori che li rappresenteranno e di guardare i danni che hanno lasciato coloro che ci hanno amministrato”. Per Nicola Cavaliere, candidato sul proporzionale, bisogna affrontare queste Politiche come le elezioni comunali e muoversi di porta in porta, mentre per Francesco Baccari, medico di Termoli, è arrivato il momento di lasciare momentaneamente il campo della medicina e mettersi in gioco al servizio della comunità. “Mi indigno per chi vuole togliere il crocifisso dai luoghi pubblici ma anche per gli amici che vengono in Molise e si lamentano che qui non ci sono infrastrutture adeguate”. Giuseppina Rutigliano e Teresio Di Pietro, candidati con Fratelli d’Italia e Noi per l’Italia, hanno puntato sull’invito al voto e sulla capacità di convincere gli elettori che intendono astenersi a votare per il centrodestra. Marialaura Cancellario, già consigliera al Comune di Campobasso e alla Provincia, ha rimarcato tre aspetti: unità, condivisione (di idee) e conquista (ossia vittoria finale). L’avvocato Nunzio Luciano, candidato al Senato, ha ribadito la necessità di mettersi al servizio con ottimismo e di mettere in condizione il legislatore di conoscere prima di deliberare. Maria Domenica D’Alessandro ha evidenziato ciò che non è stato detto o fatto per questa regione, dalle politiche per il lavoro a quelle destinate alle piccole e medie imprese. Antonio D’Aimmo, figlio “d’arte” e consigliere regionale per un breve mandato fra il 2011 e il 2013, ha acceso i riflettori sull’aspetto demografico, “una popolazione mai così bassa e aiutata solo dai flussi migratori, problema che la politica non può ignorare, anche perché c’è un effetto domino sugli imprenditori”. Infine Michele Iorio ha insistito sulla capacità di guadagnare nuovamente la fiducia degli elettori, spiegando loro il rischio di ritrovarsi nella stessa situazione degli ultimi anni. Contro lo smembramento del Molise, l’ex governatore crede nella possibilità di dare a un popolo l’occasione di restare sotto la stessa bandiera, ma gli amministratori devono muoversi affinché, come in una famiglia, i più piccoli siano accompagnati per arrivare al passo degli altri e iniziare la competizione. Per quanto riguarda il programma elettorale, c’è un decalogo che mette al primo posto la riduzione della tasse, poi la riorganizzazione della macchina dello Stato, meno vincoli dall’Europa, più aiuto a chi ha bisogno e più sicurezza per tutti. Poi la riforma della Giustizia, maggiore sostegno alla famiglia, più qualità nella scuola, università e sanità pubblica. Infine, più autonomie territoriali, tecnologie, cultura, turismo, tutela dell’ambiente ed efficientamento energetico.