Programmi, promessa di impegno, resoconti e “zero virgole di polemiche”, come ha detto il governatore Paolo Frattura, presente alla presentazione dei candidati molisani del centrosinistra al Parlamento all’interno della splendida cornice di Palazzo Cannavina, a Campobasso. Forse gli unici che hanno pungolato gli avversari sono stati Maria Teresa D’Achille, candidata all’uninominale a Isernia, che ha sottolineato “ci muoveremo porta a porta, non sui blog” (chiaro riferimento ai 5 Stelle), ma soprattutto l’ex presidente di Assindustria Molise Enrico Colavita, che alla domanda se qualcuno di loro già stia pensando alle Regionali in caso di mancata elezione al Parlamento ha rimarcato in qualche modo la sua ‘verginità’ politica. “Non trovo accettabile essere già disponibili per una candidatura di domani”. Dito puntato contro personaggi come Michele Iorio, ad esempio, che ha già annunciato qualche settimana fa di essere in corsa sia per Palazzo Madama che per Palazzo d’Aimmo. Ma è una critica che non rimane certo indifferente ai suoi compagni di tavolo. Colavita, d’altronde, si presenta come indipendente, lo ha ribadito questa mattina, e non sottoscriverà nessuna tessera, nè col Pd nè con altro partito. Almeno per ora. Sul fronte delle candidature, è la segretaria regionale del Partito Democratico Micaela Fanelli, candidata sul proporzionale alla Camera, a fare da moderatrice. “Con questi nomi garantiamo rappresentatività del territorio, visto che vengono da ogni parte del Molise, e la parità di genere nelle candidature”, ha affermato. “Non ci fermiamo alle polemiche, il lavoro finora svolto parla da solo per noi. La ripresa si costruisce sugli uomini e le donne, su coloro che per anni hanno risolto i problemi di questa regione”. Colavita interviene subito dopo. “Non ho avuto mai intenzione di scendere in campo, quando mi è stato proposto ho ragionato coi miei familiari, comunque sono uno che non si tira indietro e accettala sfida. In caso di elezione, cercherò di mettere in campo le mie competenze acquisite nel corso della mia vita imprenditoriale e in giro per il mondo. Bisogna che vi siano misure per rilanciare l’economia in maniera più incisiva.” Anche l’assessore regionale Vittorino Facciolla ha ribadito come il consenso si costruisce intorno alle persone e non attorno ai simboli, e che c’è la necessità di continuare il lavoro fatto in regione in maniera più forte a Roma. Per D’Achille l’inversione del trend di sofferenza che aveva colpito la regione è un fattore positivo, con fattori confortanti se non ancora esaltanti. “Uno degli obiettivi principali restano le opportunità da dare ai giovani – ha affermato. – Il lavoro a tempo indeterminato e di qualità. Ma anche le infrastrutture. Come la banda larga e le competenze digitali, questioni su cui il Molise deve accelerare”. L’onorevole Laura Venittelli, che in questa tornata punterà al Senato, dopo aver elencato alcune delle principali battaglie fatte o vinte, ha sottolineato come i candidati del centrosinistra sono persone che vengono dal mondo del professionismo e dell’imprenditoria, e che intendono mettere le loro competenze al servizio della politica e del cittadino. “La voce del territorio va fatta ascoltare, questa è una delle cose che ho imparato”, ha affermato l’assessore Carlo Veneziale. “In regione abbiamo lavorato su diverse misure, come l’occupazione, l’Area di Crisi, gli strumenti sull’autoimprenditorialità, ecc. Il lavoro non è finito, ma dobbiamo portarlo avanti anche a Roma”. A fare un in bocca al lupo ai candidati c’erano, oltre Frattura, anche i presidenti delle due Province, Antonio Battista e Lorenzo Coia. La Fanelli, inoltre, ha fatto il punto su alcuni aspetti del programma, che vanno dagli interventi a contrasto della povertà, a misure di maggiore sostegno alle donne, ai genitori e alla procreazione assistita, infrastrutture, diversamente abili, detassazione aree interne per evitare lo spopolamento. Lunedì all’Eliseo saranno presentati anche i candidati molisani in presenza del segretario nazionale Matteo Renzi. A livello regionale la Fanelli ha infine chiuso il capitolo primarie. “Non ci saranno”, ma su questo nessuno aveva più dubbi.
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