Era diventato il suo incubo, al punto da ritrovarselo persino in casa senza il suo consenso. Le richieste di denaro erano sempre più insistenti, aggressive, minacciose. Quando la vittima ha deciso di ribellarsi e avvertire le forze dell’ordine, ha dovuto subire la reazione del suo “aguzzino”, che si spacciava per suo amico e che invece non ha perso tempo per aggredirlo e schiaffeggiarlo, approfittando anche della sua disabilità intellettiva. Colto in flagrante, l’uomo, un 40enne, è stato arrestato e trasferito in carcere. Nella giornata di ieri si è arrivato all’epilogo del processo di primo grado. Il pm, che gli ha contestato diversi reati quali le minacce, le lesioni, l’estorsione e la violazione di domicilio, ha chiesto 9 anni e 6 mesi, dati anche i precedenti dell’imputato. Il collegio penale, ascoltate anche la tesi e le richieste della difesa, curata dall’avvocato Carmine Pizzuto (foto), che ha ritenuto eccessiva la pena richiesta, ha condannato l’uomo a 6 anni e 4 mesi di reclusione (in parte già scontati dal dicembre 2022 ad oggi), oltre ad una sanzione di circa 4mila euro e all’interdizione dai pubblici uffici per il periodo della pena. Il legale si riserva comunque di valutare l’appello dopo la lettura delle motivazioni che saranno depositate entro 90 giorni. Gli episodi contestati risalgono a due anni fa. A condurre le indagini e intervenire furono i Carabinieri della Compagnia di Campobasso. La vittima denunciò le continue richieste di denaro da parte del 40enne, da qualche decina fino a 100 euro, all’inizio in maniera più amichevole poi sempre più aggressive, al punto che, nel momento in cui il giovane iniziò ad evitare di incontrarlo, l’uomo faceva in modo di introdursi in casa con la forza. In una occasione sfondò la porta di ingresso. Dopo la denuncia ai Carabinieri, questi ultimi predisposero una micro telecamera nascosta all’interno dell’abitazione della vittima. L’altro, venuto a sapere della segnalazione alle forze dell’ordine, si introdusse attraverso una finestra nella casa del giovane e iniziò ad aggredirlo con minacce e schiaffi, sia per vendetta, sia per estorcergli altro denaro. Immortalata la scena tramite la videocamera, i militari hanno presentato tutta la documentazione al pm che ha successivamente chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Campobasso l’emissione di una ordinanza di misura cautelare in carcere.
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